Sette i mesi di vita del VAR e se la sua introduzione in campo è nata dall’esigenza di non lasciare dubbi, l’occhio tecnologico invece è stato protagonista di accese diatribe.

 L’ex arbitro Roberto Rossetti, ad ora responsabile del progetto, ha fatto il punto sul “neonato” in Serie A ai microfoni di Radio  Anch’io lo Sport.

«Il progetto sta procedendo in modo positivo. Anche ieri si sono vertificate due situazioni oggettive di fuorigioco ed in entrambe l’interveuto è stato preciso ed accurato, portando al giusto annullamento dei gol di Napoli e Milan. Siamo soddisfatti di come le cose stiano procedendo. Dobbiamo continuare a migliore sul fronte dell’uniformità di interpretazione ed intervento».

LA TRASPARENZA PRIMA DI TUTTO: VAR SUL MAXISCHERMO

«Ci si arriverà in un periodo relativamente breve, anche mostrando sui maxi schermi degli stadi le immagini dell’azione sulla quale il Var è intervenuto e perché. L’obiettivo finale è la decisione giusta. Questo è stato compreso al meglio dai giocatori, come dimostrano le visibili attestazioni di comportamenti positivi: diminuzione drastica di ammonizioni, proteste e comportamenti antisportivi».

CUTRONE ED IL GOL DI MANO

«C’è stata una situazione particolare, da prendere come esempio, perché bisogna essere sempre molto scrupolosi ed attenti nel valutare le immagini. Nessuno si era accorto nei primi 20′ di quanto accaduto, cioè del fallo di Cutrone, nemmeno le emittenti televisive. Il martedì successivo ho visto la partita di Coppa Italia tra le due stesse squadre. Negli spogliatoi ho incontrato il portiere della Lazio e nemmeno lui, che era a due metri, si era reso conto del fallo».

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